Niton è la documentazione di un flusso di tempo e suono.
Un happening, si sarebbe detto tempo fa e altrove, in cui tre musicisti si sono incontrati e anziché parlare hanno suonato, in cui il pubblico si è sdraiato a terra lasciandosi trasportare dagli avvenimenti, in cui la registrazione ha semplicemente fotografato l’esistente, senza edulcorarlo né modificarlo né correggerlo.
Una session un po’ come quelle che capitavano nei vecchi dischi jazz.
Niton ha visto confluire tre differenti vie del suono analogico:
quella degli archi classici, quella delle tastiere pre-digitali e quella dell’oggettistica resa strumento.
Tre concezioni antitetiche della generazione sonora che si sono unite in un flusso dai connotati mutevoli:
sperimentazione, ambient, noise, progressive, electro sono solo alcuni dei generi che in qualche modo emergono dallo scorrere di Niton.